Autore: Erri De Luca
Edito: Feltrinelli
Numero pagine: 115
Mese: Settembre
Motivo che mi ha spinto alla lettura: sempre per quel motivo là.
RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITà.
Ve lo ricordate a cosa ho deciso di dedicare il mese di Settembre, no?
Ve lo ricordo io: a titoli e/o autori tanto amati e tanto letti.
Ora io con estrema vergogna, devo ammettere che per la prima volta ho iniziato
un libro ma la mia tenacia è venuta a mancare.
Solitamente comincio un libro, e che mi piaccia o no lo porto a termine.
Sono testarda, non posso farci nulla.
Vuoi che ho bisogno di altro, vuoi che magari veramente la penna di De Luca non
fa per me, ho letto le prime pagine e non sono riuscita ad andare oltre.
Eh sì che a ben vedere io nella solitudine ci sto che è una meraviglia, e
questa raccolta di racconti proprio di questo dovrebbe parlare, ma che volete
che vi dica, non ce l’ho fatta.
E’ la pesantezza il problema, capite?
Io sono una di quelle che va al Mc Donald 3 volte l’anno e in tutte e tre le
occasioni, apre l’hamburgher, sfila dal suo interno quel cetriolino multicolore
e lo mette da parte.
Ho il terrore delle cose pesanti, mi seguite?
Ecco per me De Luca, è proprio quel cetriolino.
Magari tornerò ad affrontarlo in un altro periodo, magari in fase pre-ciclo
mestruale.
Quella fase in cui i miei ormoni sono più propensi a subire forti sussulti anche
con piccoli e impercettibili urti.
Titolo:
“Cinquanta Sfumature di Grigio”
Autore: E.L.James
Edito: Mondadori
Numero pagine: 548
Mese: Settembre
Motivo che mi ha spinto alla lettura: autoflagellazione.
RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITà.
Sempre per quel discorso là che vi dicevo nella recensione scorsa, sempre per
puro masochismo, sempre per capire com’è che certi libri passano nella mani e
sulla bocca di tutti, sempre perché i libri non è giusto denigrarli senza prima
averli letti, eccoci qua, come direbbero quelli “a guardare la nuvole su un
tappeto di fragole”.
A parlare di un’autrice che io credo avrà visto almeno
tremilacinquecentotrentadue volte “Pretty Woman”, la quale non manca di
regalarci immagini che risvegliano nella nostra memoria quel film come ad
esempio il passaggio dal sonno alla veglia della protagonista dopo la prima
notte passata nella suite del personaggio principale maschile. Una maniaca del
dettaglio, che non vuole trascurare di raccontarci nulla, compreso il rituale
dello sfilamento del tampax dalla vagina prima di uno dei loro tanti rapporti
sessuale.
Amici, sedetevi comodi, è arrivato il momento di parlare di Cinquanta Sfumature
di Grigio, primo capitolo della trilogia che ha fatto sbrodolare tutte le
frigide di mezzo mondo.
La storia, ruota intorno a due figure: Anastasia Steel e Christian Grey.
S’incontrano per caso, regalo del destino, lei è la classica pora pitoca, genere
racchia ma con fascino acerbo pronto a scoppiare da un momento all’altro, super
secchiona, costretta a lavorare in una ferramenta per mantenersi gli studi.
Lui, un giovane imprenditore miliardario, capelli biondi, occhi grigi, fisico
palestrato, peli pervenuti nel culo = 0.
Prima si odiano e poi si amano, sai la gente è strana.
Poi torneremo a riprendere le fila della storia, prima però andiamo a
conoscerli meglio.
ANASTASIA: per gli intimi ANA.
Tutti la vogliono ma a nessuno si concede, questo per via del fatto che non sta
cercando un uomo ma “il suo eroe letterario”. Traetene la conclusione che più
vi fa comodo, intendo dire se per voi Ana ha più problemi di ormoni o di testa.
Fatto sta che solo alla veneranda età di 21 anni, sente pulsare in lei la voglia
di essere baciata da qualcuno. Questo ovviamente dopo essersi ubriacata per la
prima volta, e aver vomitato sulle scarpe del fortunato che è riuscito ad
accalappiarsi la fresca verginella in questione. Quest’uomo inutile a dirsi è
proprio Mr Grey, detto “el griso” per gli amici della bassa. Poi arriveremo a
parlare anche di lui.
Si baciano per la prima volta in ascensore (luogo improbabilissimo eh, sa’ mai
visto e sentito che la gente prima o poi nella vita finisce a limonare duro
negli ascensori) e in quel fatidico momento, Ana, sente “la sua dea interiore
agitarsi dentro a ritmo di una samba trionfale”.
E’ bene voi sappiate che ad Ana, la “chioma postcoito” non le si addice molto,
che quando gode mugola, che in mezzo alle gambe ha “una potente centrale
atomica”, e che discorre spesso e volentieri con una vocina che vive dentro di
lei. Ana, come già detto, chiama questa vocina “La mia Dea Interiore”, la Dea
Interiore invece, chiama Ana “Puttana” (e qui voglio complimentarmi con la traduttrice
italiana del romanzo, perché tra l’altro, fa pure rima. Siamo circondati da
geniacci.)
Ana viene investita spesso e volentieri dall’immagine di Icaro che vola troppo
vicino al sole, è continuamente
presa dall’impulso di accarezzare i peli del petto di lui, inoltre, è
convinta che le canzoni di Britney Spears abbiano un ritmo tecno.
Per concludere, direi che è l’unica donna al mondo che assume la pillola
anticoncezionale e ha sempre intorno un voglione da panico.
CHRISTIAN GREY: per gli intimi CHRISTIAN GREY.
E’ un imprenditore, non fatevi tradire dal cognome, non è quello dei fogli
acchiappa colore.
Ha a che fare con le telecomunicazioni, e tra i pugni tiene stretto un progetto
modesto e totalmente fattibile: eliminare la fame nel mondo.
Ha i capelli “biondo scuro scarmigliati”, gli occhi grigi, adottato. E’ io
credo il classico esempio di quel genere di genitori che se ne escono dicendo
frasi tipo“non so ancora come chiamarlo, deciderò quando lo vedrò in faccia”.
Grey, Grigio, gli occhi grigi, insomma, quella roba lì.
Lui, “non fa l’amore, lui fotte”, e quando fotte, grugnisce.
(Ora, se Ana nel colmo dell’ eccitazione mugola e mr Grey grugnisce, io direi
che non la vol andar mal.)
E’ un maniaco del sesso schiavista. Questo dovuto a un trauma, che le tragedie
piacciono sempre e non devono mancare in un romanzo rosa che si rispetti.
In buona sostanza, quando aveva 15 anni, per 6 lunghi calendari, è stato il toy
boy dell’amica di sua madre. Prenderlo a frustate e poi montarlo era la sua
specialità.
Al contrario di Ana, a lui la “chioma post coito” dona parecchio.
E’ “La quintessenza della bellezza mozzafiato. Un vero maschio Alfa, con dentro
50 sfumature di tenebra.”
Quando dice Anastasia, “la sua lingua accarezza quel nome” e in quel mentre ad Ana
sembra di “stare su placche tettoniche in movimento.”
Ha uno sguardo torbido (questo me lo ricordo bene perché la James non smette di
scriverlo nelle sue pagine) Non so se è un complimento, a me la parola
“torbido” fa venire in mente qualcosa di melmoso, ma vedendo il contesto in cui
quest’aggettivo viene inserito, credo sia un altro dei tanti punti a suo
favore.
Il David di Michelangelo è un peto in confronto a lui.
Una bestia da monta che però quando dorme “lo fa come un bambino piccolo.”
Molto bene, ora che abbiamo messo a fuoco i personaggi,
possiamo venire alla trama.
Anastasia deve fare un’intervista a Mr Grey, per il giornale della scuola.
Dovrebbe farla la sua amica ma proprio quel giorno ha 42 di febbre e sta come
d’autunno sugli alberi le foglie, quindi la sostituisce.
Entra nello studio dell’imprenditore, amore a prima vista.
Lui si rivela essere il re degli stalker, la rintraccia, lei gli vomita sulle
scarpe, la porta nel suo albergo e lì (ed è la prima volta per entrambi) “fanno
l’amore alla vaniglia”.
Poi lui gli dice che c’ha la fissazione di flagellare le donne e dopo
penetrarle col suo sesso, la porta nella sua stanza delle torture, le mostra un contratto da firmare in cui
lei accetta di diventare la sua sottomessa, avendo il buon senso di non darla a
nessun altro fuorché a lui. Firmarlo non serve perché lei è porca dentro e
nelle manie di lui ci sguazza come una nutria in un fosso. Questo fino al
momento in cui lui non decide di colpirla sette volte sulle natiche con un
flagellatore.
Questo è il momento della rivelazione del romanzo.
Ana passa mesi a farsi sculacciare, bendare, incatenare, frustare e quant’altro
ma capisce che Mr Grey no el ga tute le fasete al cuerto solo quando arriva a
riempirla di mazzate.
Qui si chiude la storia.
Ana lo lascia, Mr Grey sta di merda.
Per sapere come andrà avanti la loro relazione, bisogna correre in libreria a
prendere il secondo capitolo.
Io preferisco fermarmi qui, davanti a un finale aperto, e all’oggettivo dato di
fatto che questa storia d’amore finisce come tutte le storie d’amore dei comuni
mortali.
Il finale è che volente o dolente, uno dei due prende la porta, e all’altro
brucia il culo da matti.
Gli Harmony sono sul mercato da oltre 50 anni, tuttavia, non
sono a conoscenza di nessuna scrittrice che abbiamo avuto tanta fama e fortuna
come la James.
A cosa è dovuto quindi questo successo editoriale?
Credo la risposta sia rinchiusa in un saggio proverbio veronese che dice:
“Le done, iè come i copi: pissa una, pissa tute.”
Che tradotto in italiano dovrebbe suonare una cosa tipo:
“Quando una donna deve andare alla toilette, sembra impossibile ma tutte le
altre la seguono.
Come quando la pioggia decide di scendere dalle tegole dei tetti.”