mercoledì 4 maggio 2016

RECENSIONE Senza Candeggio n 68 "PADRI e FIGLI", Ivan S.Turgenev








Titolo: Padri e Figli
Autore: Ivan S. Turgenev
Edito: Feltrinelli
Numero Pagine: 222
Mese: Novembre 2014
Motivo che mi ha spinto alla lettura: Norite, norite acuta


RECENSIONE e OPINIONI dI DUBBIA UTILITà.

Questo è un libro che ho letto ancora nel 2014, il blog è dal 2014 che non lo aggiorno, vergognarsi, bisogna; leggere ho continuato a leggere, per cui vediamo di recuperare il tempo perduto, altrimenti finisce sembro essere come una di quei giovani che non han mai voglia di fare e credere in un niente.

Quindi dicevamo al 2014, siamo rimasti.
Nel 2014 io ho avuto un periodo di Norite acuta, non mi bastava più, leggere i libri che scriveva Nori Paolo che già sono tantissimi, no, in quel periodo di Norite, ho cominciato pure a leggere le sue traduzioni: “Padri e Figli” è stata una di queste.

In “Padri e Figli” ci sono le rane, ma ancor di più si parla per la prima volta nella storia di nichilisti, se ne parla ancora prima nel cinema, ancora prima dei fratelli Coen, che è stata una cosa, a essere sincera, mi ha buttato addosso un po’ in confusione, sulle prime, che io, appena ho letto la parola “nichilista” subito sono andata a pensare al Grande Lebowski, e non riuscivo più a concentrarmi, sulle rane; dopo invece ce l’ho fatta, ho spostato i Creedence e il bowling dalla mia testa, e sono tornata a concentrarmi sulle rane, che di rane si parla, e di nichilisti, già l’ho detto.

Tra queste pagine, troverete uno scontro generazionale che non ha età uno scontro vivo già dalla seconda metà del 1800, ma attualissimo, quale scontro? direte voi.
Questo: uomini destinati al riposo che accusano i giovani, giovani che d’un tratto da semplici coglioni, si trasformano in nichilisti.

Poi si parla anche di rane, l’ho già scritto che in questo libro, si parla di rane?