martedì 20 agosto 2013

RECENSIONE Senza Candeggio n31-32 Paolo Nori: "I LIBRI DEVONO ESSERE MAGRI" e "TRE DISCORSI IN ANTICIPO E UNO IN RITARDO"




Titolo: “I Libri Devono Essere Magri”  e ”Tre Discorsi in Anticipo e uno in Ritardo”
Autore: Paolo Nori
Edito: Tre Lune Edizioni  Derive Approdi
Numero pagine: 57  62
Mese: Agosto
Motivo che mi ha spinto alla lettura: Già sapete.


RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITà.

Forse, io l’ho già detto mille volte.
E allora ora lo dico per la 1001sima volta.
Ogni volta che leggo un libro di Nori è come se invece di leggere, sono al bar a parlare con qualcuno o qualcosa di simile a un amico, insomma stare insieme a uno che ti fa piacere starci insieme in quel momento.
Non fraintendiamoci, il bar è un luogo dignitosissimo per fare discorsi.
Sfatiamo il mito che “i discorsi da bar” sono discorsi insulsi, i discorsi da bar sono fichi, se fatti con le persone giuste, c’è l’atmosfera, non so se mi spiego, ma questo non c’entra niente.

Ecco, Nori per me lo è, fico, e va’ che novità.
Me lo gusto a dosi però eh, che neanche ci sto dietro a quanti ne scrive di libri e leggerli vanno letti uno ogni tanto se no finisce che non te li gusti mica così tanto.
Incontrare Nori, parlare insieme così, del più del meno e del diviso, sarebbe un po’ come chiamare Jannacci e mettersi a parlare dell’Italia.
Io me lo figuro così, un probabile incontro, dovesse succedere per davvero.
Dopo lo so che se lo vedo divento timida e sparo un sacco di castronerie senza senso, ma questo c’entra ancora meno.

Anche se leggerlo, leggerlo ti pare di avercelo proprio lì, vicino a te. Averci vicino una di quelle persone che passi tutta la serata a ridere ma poi, quando è ore che devi andare a letto fai un po’ fatica a prendere sonno che ci hai un po’ di pensieri ti dici Caspita quello mi ha lanciato mille cose in un secondo a raffica come una mitraglietta impazzita c’era niente da ridere cioè sì ma ridere mica come quando ridi che ti raccontano una barzelletta, ridere come ridere e dire, Sì subito mi è scappato da ridere ma ci è da pensarci su, alla fine.


Ne I Libri Devono Essere Magri.
 Nori ci stende tutta una serie di buoni motivi per cui un libro deve essere così, ma anche chi li scrive, i libri, ci ha da essere magro.
Un buon motivo per cui un libro ci ha da essere magro, potrei darvelo io.
Tipo uno ci ha intorno quel tipo di giornata che voglia di leggere, ci ha voglia di leggere, però ad esempio non troppo, che non è proprio quel genere di giornata che ti va di leggere le edizioni integrali  di Guerra e Pace o Il Visconte di Bragelonne è come quando uno ci ha voglia di un stuzzichino e allora deve tappare quel buco, no?
Uno può leggere magari un capitolo di un libro, giusto?
Però poi gli resta sempre quella poca soddisfazione, che non è la stessa di quando riesce a buttar giù un bel po’ di pagine, che vede il libro si rimpicciolisce, si batte una pacca da solo sulla spalla dice Bravo ne hai fatto fuori un altro.
Con un libro magro ci hai la soddisfazione che un libro, come lo cominci, lo finisci, ad esempio.
Però lui, Nori ci ha delle motivazioni migliori delle mie, fidatevi.
Parla di gente tutta un po’ disgraziata, a guardarla così.

Un altro buon motivo, quando finisci di leggere I Libri Devono Essere Magri, è che poi, ti viene voglia di leggerne un altro, di magro.
Per quello, che quella stessa sera di Agosto, ho letto
Tre Discorsi in Anticipo e uno in Ritardo.
Sempre di Nori che non ci avevo più voglia di dormire ma di stare al bar con lui.
Si parla in uno dei discorsi, del ponte di Calatrava di Reggio,
Reggio ci avrebbe bisogno di mille cose, ma coi soldi ci hanno fatto il ponte di Calatrava, ognuno ci ha le sue esigenze e le sue priorità, per carità.
Io il ponte di Calatrava dall’alto della mia ignoranza, non ce l’avevo presente allora l’ho cercato su internet e posso concludere che ci ha lo stesso impatto artistico e di riqualificazione urbana della torre telefonica che c’è qui nel mio quartiere.

Il mio quartiere si chiama S.Michele extra, è a Verona, provate a cercarla su internet, la nostra torre, anzi no, ve la metto io, eccola qua.

http://www.panoramio.com/photo/5911526

e il ponte di Calatrava invece è questo:
http://www.promozioneacciaio.it/cms/it4738--i-3-ponti-di-calatrava-a-reggio-emilia.asp

insomma, impara l’arte e mettila in mezzo alle palle.

E nel mentre che si parla di questo progetto, Nori tira fuori delle foto di Reggio degli anni 1980.
Foto di vita comune, di persone, e ce le descrive.
Mi sono piaciuti proprio un tanto, questi interventi, per me uno dovrebbe scriverci un libro in questa maniera, che descrive le foto, sarea mia mal.
E’ stato un lodevole contrasto.

Poi si parla anche di Cechov, della canzone popolare, ma anche di scimmie.
Il discorso sulle scimmie io per me può benissimo entrare in un trattato pedagogico, è forte da matti.

Poi alla fine, a partire dalla pagina 60 fino alla pagina 62 che è l’ultima, Nori ti spiega che tutti questi discorsi insieme ad altre cose, li trovi in un libro, e che questo libro si chiama Mi Compro un Gilera.
Io Mi Compro Un Gilera, ce l’ho è di Nori, devo ancora leggerlo, però lo faccio più avanti comunque ho pensato Casso questo sì che è il modo giusto di farsi la pubblicità.




“Una delle prime foto che troviamo, è un uomo, di spalle, con davanti un microfono, e davanti a lui una distesa di gente che sembra non finisca mai che uno che non è di Reggio gli vien da dire Ma cos’è, Woodstock? Dopo legge la didascalia, Enrico Berlinguer al Festival Nazionale dell’Unità al campo volo. Settembre 1983.”   Paolo Nori, Delle Voci su Calatrava.



lunedì 19 agosto 2013

RECENSIONE Senza Candeggio n30 "SMETTERE DI FUMARE è FACILE SE SAI COME FARLO" A.Carr

Potrebbe sembrare un presidente degli Stati Uniti, o un parastinco, ma invece è uno scrittore


Titolo: “Smettere di Fumare è Facile se sai come Farlo”
Autore: Allen Carr
Edito: ?
Numero pagine: 181
Mese: Luglio
Motivo che mi ha spinto alla lettura: una mia collega ha insistito perché lo facessi.


RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITà.

Copio testualmente l’ultima pagina del libro.



Ora finalmente puoi dire:
FANTASTICO!SONO UN NON FUMATORE!

Sei riuscito a ottenere qualcosa di realmente stupendo.Ogni volta che sento che un fumatore è riuscito a fuggire dalla nave che affonda mi da un’enorme soddisfazione.

Sarei molto felice di sapere che anche tu sei riuscito a liberarti da questa schiavitù.Quindi, per cortesia, firma la nota qui di seguito, aggiungi i tuoi commenti e inviala a:

Allen Carr
ALLEN CARR’S EASYWAY ITALIA
Via Renato Fucini 3
20133 Milano.

Caro Allen,
FANTASTICO! SONO UN NON FUMATORE!

Firmato…………………………………………..
Data……………………………………………..
Nome…………………………………………….
Indirizzo…………………………………………
Commenti

Caro Carr,
prima di tutto, volevo congratularmi con te perché grazie alla tua idea di scrivere un libro del genere, sei diventato uno pieno di schei.
Tu sei la prova che per fare il boom su carta stampata a livello commerciale, non è necessario avere competenze in materia, padronanza del linguaggio e delle regole grammaticali, fantasia, ingegno, originalità, e tutto quello su cui lavora un aspirante scrittore per emergere dalla mole di manoscritti che invadono le scrivanie e le mail degli editori di tutto il mondo.
Sei la prova, che non occorrono anni di studio, introspezione, disciplina, sacrificio e mal di tempie,
sei la prova, che la scrittura in fondo, non è un pezzo di creta da prendere tra le dita e modellare, disfare, e perfezionare sino a farla diventare qualcosa di artisticamente completo, universale, capace di raggiungere le viscere della gente al fine di scatenare in loro una qualsiasi genere di emozione.

Sei la prova, che per fare tanti schei, non bisogna puntare allo stomaco, ma ai polmoni.
Che le parole non sono pezzi di creta, ma di catrame.
Sei la prova che per scrivere un libro, talvolta, basta tornare alle origini, e stendere il tutto come fosse una ricerca di terza media
Ti stimo.
Perché sai di essere circondato da un ammasso di cervelli ristretti, e sei diventato famoso, e pieno di schei senza fare sforzo, come è giusto dev’essere, che diventare ricchi tribulando come matti, è un lavoro che nessuno prenderebbe in considerazione fare.
Pure Cenerentola è finita a vivere in un castello semplicemente perdendo una cavolo di scarpa, e la storia insegna sempre.

Va’ che scemo a’ che son seria, non uso la bocca solo per fumare, so cosa sto dicendo.
In un periodo storico in cui viviamo di sondaggi e statistiche, ora ti faccio un esempio pratico.
Molti amici sanno che amo leggere, giusto?
In tutta la mia vita, il tuo libro mi è capitato tra le mani non una, non due, ma ben TRE volte.
In tutte le occasioni, per prestito, o regalo. La volta che me l’han regalato, apro una parentesi, sono arrivata a pag 20 e poi a mia volta l’ho regalato a mia sorella che voleva tanto leggerlo, Lei fuma ancora comunque, eh.
Faccio per dire, che in tutta la mia vita da lettrice, Oliver twist ad esempio, ho dovuto comprarmelo e nessuno me l’ha girato, ecco, questo intendo se capisci cosa voglio dire io che come te di scrivere non è che sia proprio la cosa che mi viene meglio.

Il tuo metodo, conosciuto come metodo Easy way devo ammettere che a gioco finito, con me non ha funzionato.
Se mi credi, io questa volta di fumare volevo smettere per davvero perché sono anni che lo faccio ma non riesco a sbarazzarmene, per tutti i motivi che già sai, che hai citato nel tuo libro, e che ogni fumatore conosce.
Son partita male io è, c’è da ammetterlo perché riconosco d’avere la testa dura e son come i buteleti: dimmi di non fare una cosa e io mi precipito a farla, anche se so’ che fa male.

Te sei un parastinco però, te lo dico in amicizia, dai, fattelo dire, dai, così per farci due risate.
Io li conosco quelli come te, ti dicono No ma no non è una questione di autocontrollo, è una cosa di testa, quella su cui devi lavorare.
Parastinco che sei, io la conosco la gente come te, ormai ne ho conosciuti tanti di tipi come te, ci ho avuto un moroso, vari titolari di lavoro, un discreto numero di amici, qualche collega, ora tutti diventati ex per lo stesso motivo che vi accomuna:
voi vi divertite a farmi sentire in colpa, in difetto, vi piace dirmi che non sono un imbecille solo perché già sapete che so di esserlo.
Dai non si fa così porcavacca a trattare la gente che vi dedica il proprio tempo, ti pare?

Ecco io vedi la cosa che più mi fa imbestialire è quando mi si prende in giro, ti faccio due esempi, così di primo pelo.
Te dici

“Esistono più morti per nicotina che per eroina.”
-Si va beh grazie al cazzo ma te quanti eroinomani conosci? Che fai? Vivi qui allo zoo di Berlino? E’ come se io ti dicessi in Cina si vendono più scarpe che in Italia. Te par de far discorsi tanto dritti?

Oppure dici

“Gran parte degli incidenti autostradali sono causati dalla distrazione che crea la sigaretta una volta che il fumatore si mette alla guida.”
-Sì va beh ma grazie al cazzo, e quelli che mandano gli sms? E quelli che smanopolano con l’autoradio? E quelli che corrono? E quelli che si girano a guardare i culi delle ragazze? E quelle che guardano i cartelloni pubblicitari? Sa eli? Sbullonati dei crash test?

Oh io potrei andare avanti ancora per tanto ma mi fermo se no sembro quella che vuole fare la polemica.

Niente, con me, caro Carr, mi sa che non sei stato abbastanza persuasivo.
Ho raggiunto comunque il mio obiettivo: riuscire a finire di leggere il tuo libro, leggerlo tutto dall’inizio alla fine.
Questo è già un considerevole traguardo, o no?
Ho perso due settimane della mia vita per farlo, due settimane che avrei potuto regalare a un qualsiasi altro libro, Piccole Donne ad esempio, non l’ho mai letto, e a ‘sto punto mi viene quasi il rimorso.

Parafrasandoti, caro Carr, leggere il tuo libro è stato come
“indossare un paio di scarpe strette per provare poi il piacere di toglierle.”

E parafrasando un parastinco, concludo.



“A leggere i libri di medicina, ci si convince di provare i dolori di cui essi parlano”
U. Eco, Il Nome della Rosa.


“- Amore che libro ti sei portata via per questo fine settimana?
- Bah, niente d’impegnativo: Smettere di Fumare è Facile se sai come Farlo.
- E che gusto c’è a leggerlo? Tanto si sa’ che alla fine muoiono tutti.”
Mio moroso, una Domenica.