giovedì 2 ottobre 2014

RECENSIONE Senza Candeggio n66 "LA PIù GRANDE BALENA MORTA DELLA LOMBARDIA" A.Nove


Titolo: “La Più Grande Balena Morta della Lombardia”
Autore: Aldo Nove
Edito: Einaudi
Numero pagine: 182
Mese: Settembre 2014
Motivo che mi ha spinto alla lettura: se ci avete pazienza, lo spiego sotto.


RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITà

Se uno mi chiede com’è che mi piace Nove, io c’ho le mie motivazioni.
I suoi, sono racconti che puoi leggere mentre aspetti il bus, o nell’attesa che si raffreddi il caffè, o quando ti arriva un messaggio sul cellulare con scritto “due minuti e arrivo”, o ancora finché aspetti che la lavatrice ultimi il risciacquo per poi stendere i panni, o mentre soffrigge la cipolla per il sugo, o negli ultimi istanti che dividono casa tua dal lavoro, o nell’attimo che separa la veglia al sonno.
Cose così.

Ma mi piace Nove anche perché in un solo piccolo e striminzito libro, è capace di tirare fuori un sacco di cose che altri scrittori, io secondo me altri scrittori manco gli passano minimamente per la testa.

Come i Ricchi e Poveri che si trasformano in mostri, un nonno classe 900 che il gabinetto non ce l’ha ma ha un orto dove l’odore della cacca e del rosmarino si confondono con quello del mirto, o Maria che guarda le telenovele coi brividi, e una nonna che fa il caffè latte finto con la miscela Leone.
Un bambino che vede per la prima volta un giornalino pornografico e gli prende il batticuore come quando andava in bicicletta al Roncolino in salita, e della gente di Viggiù che nessuno va a trovarla mai ne da viva ne da morta.
O un altro bambino, che riceve una notizia mentre la maestra gli dice di chiudere bene i tappi dei Carioca, o un gatto così brutto che se era una trasmissione lo toglievano, o una festa che i grandi non vogliono mai dare perché bisogna lavorare.
Oppure un ragazzo convinto che un giorno la musica distruggerà le fabbriche, e un posto che si chiama Cottolengo dove si vedono delle cose che non si vedono in Giappone in Africa o in India, o una strada che contiene un maniaco.
Ma anche un calciatore, che è entrato in una gioielleria e per scherzo ha detto “sono un ladro!” ma il gioielliere gli ha sparato per davvero, o un altro bambino orfano di padre che gli chiedono a scuola di fare un tema sul lavoro del suo babbo.
I negozi dei vecchi, e i robot giocattolo che escono dalle proprie scatole si tolgono il prezzo e vanno a marciare verso il comune di Viggiù.
O anche un barattolo di Nutella truccato con una cosa verde, le figurine incollate con la coccoina, dei dischi rovinati che han dei poteri ipnotici.
Ne La più grande balena morta della Lombardia, ti spiegano che il giornale “Cronaca Vera” c’è da prenderlo sul serio.
Ci sono gli 8 senza verde, il momento storico in cui la tv è diventata a colori, le tante cose che ci sono alla fine di Diabolik, una casa di terracotta per i nani più bella di una casa per le persone di carne.
C’è la consapevolezza di un bambino d’essere diventato anziano e alla fine pure una riflessione sulla guerra che è questa:
“alla fine delle guerre nei veri documentari della tele si vede che è tutto distrutto, allora potevano fare a meno di costruire le case, di fare le città che poi con le guerre sono tutte da rifare, e anche le persone bisogna darne nascere di nuove.”

Ora, quanto ci avete messo a leggere tutto quello che ho scritto, ammesso abbiate letto tutto ma veramente tutto quello che ho scritto?
Un po’ eh?
Leggere come scrive Aldo Nove ci metterete sicuramente meno, garantito.

Concludo dicendo che ho scoperto esistono delle matite che le vorrei parecchio.
Si chiamano matite marca “SPROUT” ma siccome costano tanto e non posso comprarmele, chi vuole regalarmele è libero di farlo grazie gli vorrò molto bene.



Nessun commento:

Posta un commento