giovedì 20 giugno 2013

RECENSIONE Senza Candeggio n26 "CUORE di CANE" , M.Bulgakov


Titolo: “Cuore di Cane”
Autore: Michail Bulgakov
Edito: Newton Compton Editori
Numero pagine: 72
Mese: Giugno
Motivo che mi ha spinto alla lettura: alla scoperta degli scrittori russi.


RECENSIONE E OPININONI DI DUBBIA UTILITà.

Spesso, siamo portati a pensare che un libro dal grosso spessore fisico possa essere meglio di uno striminzito romanzo.

E’ proprio quando pensiamo così, che ci sbagliamo di grosso.

“Cuore di Cane” ne è la conferma.

Mai avrei pensato d’intraprendere questa lettura, se il mio scrittore italiano preferito –che ormai tutti sappiamo essere Paolo Nori-  non m’avesse consigliato di provarci.
Mica che me l’ha consigliato di persona, ma tramite i suoi libri, chiaro.
E non è che ha parlato nello specifico di questo libro, ma degli scrittori russi, in generale.

Quel giorno, ero andata al supermercato, dovevo comprare non ricordo nemmeno cosa.
Il supermercato mi deconcentra sempre, entro per comprare qualcosa e me ne esco con un libro.
Ci ha da esserci qualcosa di rotto in quel meccanismo che fa scontrare i neuroni nel mio cervello.
Scintillano.
Altrimenti uno non si spiegherebbe come mai che una entra in un supermercato per comprare chenesoio un litro di latte, ma poi se ne esce con un libro.
Vorrei anche dire, che mangiare mangio eh, non è che vivo di carta, solo che non fa parte dei miei compiti, quello di fare la spesa.
Per fortuna.

Bene, ora che anche questa volta vi ho raccontato un po’ degli affari miei, direi che è il momento di parlare de Cuore di Cane.

Dicevo, viaggiavo per le corsie di questo supermercato, e non ho potuto fare a meno di dare un’occhiata all’espositore di cartone, colmo di grandi offerte a 99 cent, meno di 1 euro.
Ne ho preso visione con scetticismo, mi son detta Figurati cosa ti danno con 99 cent e invece, to’ cari va che nel casin c’era pure uno scrittore russo,
Preso.

Ve lo ricordate quel topo inutile di Firmino? (recensione senza candeggio n11)
Davanti a Cuore di Cane, diventa ancora più insulso.
Dico così perché uno ricorda un po’altro, sebbene parliamo di due cose nettamente distinte.
Ciò che gli accomuna, è il fatto che ci troviamo davanti a due animali che ragionano e si comportano come persone (oh ah che adesso non mi saltate fuori dicendo che pure gli animali sono persone, che io già volevo usare la parola “umani” ma poi sapevo che partiva la polemica.)

Però in realtà Cuore di Cane è molto-molto di più, fosse anche solo perché non è francese e non si piange addosso per tutto.
Ed è sconcertante quante cose si possano dire di un libro di sole 72 pagine
Sono talmente tante, che ho deciso di non dirvele tutte per paura di annoiarvi.

Cominciando dall’inizio, ho deciso di nascondervi la trama, facendovi ingannare dal titolo, e incuriosendovi a leggerlo solo sulla base di questo.

Andando avanti con il poi, fatevi trascinare dalla magistrale bravura di Bulgakov.
Come riesce a cambiare registro senza crearvi scompensi, le variazioni dei punti di vista, di come riesce a saltare senza paura dalla prima, alla terza, alla finta terza persona.
In un primo momento farete fatica ad accorgervene, tanto come rende naturale il tutto ma dopo, collegherete con gran stupore tutti i pezzi del mosaico, e io sono sicura vi ritroverete ad esclamare una frase che suonerà tipo così Ma come cazzo fa?

Amate l’indecenza di Pallinov, e il fare grottesco di tutti i personaggi che gli girano attorno.
Fatevi trasportare dall’eccentricità, dalla sagacia, dall’acutezza, dalla satira pungente dello scrittore, senza dimenticare di ambientarvi nel periodo storico in cui il libro è stato scritto.
Ascoltate tutto quello che qualsiasi oggetto incluso non a caso nella storia, ha voglia di dirvi.
E quando arriverete alla fine, che chiuderete il libro,
non pensateci troppo su.
Non c’è spazio per equivoci, quello e su quello che c’era da raccontare è stato descritto in ogni singola riga.


Vi lascio con questa sua frase
ingannandovi una seconda volta, come avevo fatto cominciando dall’inizio, ma venendo ora a raggiungere la fine.



<<Come ha fatto a prendere un cane così nervoso?>>
<<Con la dolcezza. E’ il solo sistema possibile con un essere vivente, qualunque sia il suo livello di sviluppo. L’ho affermato, lo affermo e lo affermerò sempre. Si sbagliano se pensano che il terrore serve a qualcosa. No! Il terrore non serve a nulla, né con i bianchi ne’ con i rossi, ne’ con i gialli. Il terrore blocca il sistema nervoso!>>



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