lunedì 23 giugno 2014

RECENSIONE Senza Candeggio n56 "SOFFOCARE" C. Palahniuk


Titolo: “Soffocare”
Autore: Chuck Palahniuk
Edito: Mondadori
Numero pagine: 265
Mese: Aprile 2014
Motivo che mi ha spinto alla lettura: aver perso la testa per l’autore dopo “Fight Club”


RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITà.

Un inizio davvero accattivante, questo di Soffocare.
Che parte dall’infanzia veloce di un figlio di una madre scentrata.

Un bambino che cresce, si iscrive a medicina, e si ritrova a stantuffare con una carcerata in permesso d’uscita in uno stabile dove tutte le leggende metropolitane esistono per davvero.
Questo stabile per la precisione è popolato da: la donna che fa i pompini al suo ragazzo mentre guida e lui perde il controllo la macchina frena bruscamente e lei glielo trancia a metà coi denti, gente che si dirige al pronto soccorso perché dice d’esser inciampata cadendo accidentalmente -vi lascio immaginare come- su zucchine, lampadine, Barbie, colli di bottiglia, palle da biliardo, criceti agitatissimi, stecche da biliardo, topolini di peluche, flaconi di shampoo, candele, mazze da baseball, uova sode, torce elettriche, cacciaviti, uomini che restano bloccati nel bocchettone della vasca idromassaggio.
Dalla ragazza pompon che si fa fare la lavanda gastrica e le trovano dentro quasi mezzo litro di sperma, il ragazzo che al cinema infila il cazzo nel buco ritagliato sul fondo di un secchio di pop-corn, la tizia che fa le acrobazie sulla leva del cambio, il tizio che si è introdotto di nascosto in una clinica con un camice bianco e si è messo a fare visite ginecologiche, quello che quando va in motel resta di proposito nudo sopra le lenzuola fingendo di dormire finché non entra la cameriera, il signore mutilato vi lascio immaginare dove dalla mungitrice automatica, il ragazzo che spalma il suo sperma sui lembi delle buste.
Quelli che tolgono la fodera interna del costume da bagno per mettere in risalto gli attributi, i vecchi sporcaccioni, i maniaci dei cessi pubblici.
Loro si ritrovano tutti qui, in carne e malattia.

Ma la vera storia non è nemmeno questa.
La storia è quella di Victor, e Victor è il nome del  protagonista, che ha una mamma scentrata da mantenere in una casa di cura da 3000 dollari al mese, e che per mantenerla le studia tutte, come ad esempio soffocare nei ristoranti.

Ma la vera storia forse non è nemmeno questa.
La storia è che Victor nella clinica conosce una dottoressa che le dice Senti qua che ho la soluzione: stantuffiamo, facciamo un bimbo, gli trapiantiamo il cervello e poi lo ficchiamo nel cranio di tua mamma.

Ma la vera storia forse non è nemmeno questa.
La storia è che Victor scopre d’esser stato concepito per mezzo di un prepuzio rubato da sua madre, un prepuzio che però mica è un prepuzio normale, ma uno di quelli che ti raccomando.
E quando il protagonista viene a saperlo, comincia ad agire ponendosi una domanda.
La domanda è: Cos’è che Gesù non farebbe? E in base a questa domanda, comincia proprio a far quello.

Ma la vera storia forse non è nemmeno questa.
La storia è che Victor si ritrova a convivere con Denny e Denny è uno che colleziona pietre, e che ne colleziona una al giorno, per un motivo preciso.

Ma la vera storia forse non è nemmeno questa.
La vera storia, è che tutto diventa una bugia quando intorno a noi, tutti sono pazzi.
Pazzi non è la parola giusta.
Ma è la prima che mi viene in mente.




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