lunedì 30 giugno 2014

RECENSIONE Senza Candeggio n58: "IL MAESTRO e MARGHERITA" M. Bulgakov

Uno dei protagonisti della storia, esattamente come potremo  immmaginarlo.


Titolo: “Il Maestro e Margherita”
Autore: Michail Bulgakov
Edito: Mondadori
Numero pagine: 548
Mese: Maggio 2014
Motivo che mi ha spinto alla lettura: nell’ultimo libro di Nori che ho letto, se ne parlava.


RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITà.

Cosa succede quando il diavolo decide di presentarsi per fare del bene?
Nasce Il Maestro e Margherita.

Facile rimanere affascinati da questo libro sin dalle prime pagine.
 L’impressione che ho avuto, è stata quella d’assistere alla scena di un film senza dialoghi con unica voce quella del narratore fuori campo, messa apposta lì, per darci un quadro romantico della situazione.
Lampante già dalle prime battute, la potenza di Bulgakov: quella di saper descrivere le scene sapendo abbinare il surreale al grottesco, l’eleganza all’irriverenza, la poesia alla poetica; il modo originale di mettere in luce i dettagli dei suoi personaggi; il saper combinare allegorie e simbolismi compiendo slalom sagaci per non dare troppe risposte a frasi forse non troppo celate e alla struttura del romanzo; la maestria di saper giocare con quella che ai tempi era l’ipocrisia e la mediocrità e la censura sociale; il tono colloquiale che da ritmo alla narrazione, talmente calzante da farti sentire coinvolto, nonostante a volte scivoli in una noia che fortunatamente, dura il tempo di un attimo.

Bene, ora che ho finito di fare la pigna in culo della situazione, passo oltre.
Mi sono segnata a inizio pagina le volte che l’autore ha ricorso alla frase “lo sa il diavolo” e anche le volte in cui ha scritto “che il diavolo lo porti!” se volete saper quante sono, leggetevi il libro.
Comunque da pag 124 fino a pagina 548 sono 36.

Mi sono segnata anche delle espressioni che si usavano negli anni trenta del secolo 1900, ve le riporto in caso dovessero tornavi utili.

- Sì, mio nonno in carriola!
- Rincoglionito
- Signor Sparaballe
- Astuta bagascia
- Capiva d’aver fatto una cappellata
- Stava passeggiando pensando ai casi suoi

Segnalo inoltre un nome femminile in voga ai tempi, nel caso foste indecisi sul nome da dare alla vostra prossima nascitura. Il nome è Minkina, a me fa ridere, abbastanza.

Una storia come mai ne avevo letto finora, una rivalutazione sull’idea comune del male, un libro che si conclude con la convinzione da parte del lettore che non si può scendere a patti con la luna piena quando comincia a illuminare Mosca.
Ma non solo Mosca.
Ammettiamolo.
Non siamo poi forse tutti vittime della luna piena?



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