mercoledì 20 febbraio 2013

RECENSIONE senza candeggio n 12-13 LETTURA COMPARATA: "Pancreas-trapianto del libro Cuore" G.Covatta. "Cuore" E.De Amicis

Giobbe
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LETTURA COMPARATA, DUE IN UNO.


Scheda tecnica

Titolo: “Pancreas -trapianto del libro Cuore”.
Autore: Giobbe Covatta
Edito: Salani Editore
Numero pagine: 160
Mese: Dicembre/Gennaio
Motivo che mi ha spinto alla lettura: Quando liberare la libreria ha i suoi lati negativi.








RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITA’.

Che cosa intendiamo per lettura comparata? Quanto sce piasce de esagggerà?
Ora vi do’ tutte le risposte.
E’ successo che il mio moroso mi ha detto Guarda te che casino quanti libri che ci hai ti pare il caso di tenerli in un armadio ti costruisco una libreria, così mi ami.
Allora lui me l’ha costruita e io l’ho amato.
La domanda in ogni caso era Cosa è una lettura comparata?
E’ successo che lì, rovistando tra le pile di libri che ci ho e che ammucchio da quando che ero ragazzetta, sono sbucati questi due romanzi. Il libro “CUORE” che a chi gli ci può interessare, è stato il primo libro che ho letto, e appunto Pancreas –trapianto del libro Cuore.

Mi sono detta uau, adesso per il mio blog faccio la esagggerata li leggo entrambi di pari passo e poi ci faccio la recensione. A volte la mia intelligenza mi stupisce come se scoprissi di averla.

Andiamo per ordine, così andiamo meglio.
Cominciamo con Pancreas.
E per cominciare con questo libro vediamo da dove cominciare perché è una sfida.
Intanto, mi piacerebbe capire com’è che ci è finito nel mio armadio, per esempio. Errori di gioventù, credo. Il prezzo di copertina in Lire, può darmene la conferma.
Fa parte, secondo me, di quel genere di libri che uno compra in sole due occasioni (se escludiamo l’errore di gioventù):

1- Per metterlo vicino alla tazza del cesso.
2- Appendicite.
    Sapete no, quando succede che ti ricoverano così, dal niente e di sorpresa e mica pensi Aspetta       che mi porto un libro va là, no. E allora qualche parente ti dice Vuoi che ti porto qualcosa? E te gli dici Un libro, grazie. E il parente si ferma all’edicola dell’ospedale e prende il primo libro che vede, e te lo leggi, ancora stordito dall’effetto dell’operazione e dell’anestesia e pensi Forse questo libro non fa ridere perché sono rincoglionito da tutte quelle cose lì. E lo conservi con la speranza che da sano sia divertente, ma però…no.

Ora, io l’ho letto da sana per cui posso essere oggettiva.
La prima cosa che mi viene da chiedermi è PERCHe’?

Voglio dire.
Signor Giobbe, lei un giorno si sveglia e dice Guagliò, mo’ oggi scrivo un libbbro e lo chiamo “TRAPIANTO DEL LIBRO CUORE” we-we!

PERCHé?
Ora forse sono io troppo critica ma a mio modesto avviso, quando si decide di scrivere una parodia di qualcosa (di qualcosa per altro terribilmente famoso) è bene conoscerne le vicende, le storie, lo stile di scrittura del testo originale, se no uno dice Oggi scrivo un libro che non fa ridere, punto e basta, E magari gli ci mette un titolo diverso tipo “Libro che non fa ridere”così, giusto per non deludere le aspettative dei lettori.
Parlare delle varie vicende che possono accadere in una classe di scuola elementare, non basta per paragonarsi al libro di De Amicis.

Ma forse, se vivi sotto l’ala protettrice di Costanzo Maurizio allora puoi prenderti certe libertà.
Pure nello stile.
Volgare per nulla sottile, privo d’intelligenza come dovrebbe invece essere nel genere umorista.
Battute infilate così per fare, ogni tanto, battute all’inglese tipo Oggi è il 31 Dicembre, ci vediamo l’anno prossimo.
Cade nel totale qualunquismo, quando si mette a parlare dei terzomondiali, dei meridionali, dei poveri, quando scherza sulla religione.  Cade nel totale qualunquismo sia per i temi che per i modi.
Di cattivo gusto pure la scelta di dare in mano le illustrazioni riguardanti le lezioni del giorno, a un sordomuto.
E qui chiudo perché se penso che c’è la gente che fa i soldi scrivendo libri così, allora è meglio che diventiamo tutti analfabeti e non se ne parla più.



Eddy
E ora, veniamo al primo romanzo che m’ha introdotto nel fantastico mondo della lettura alla età di 9 anni, come prima pagina del libro stesso e la mia grafia da bambina dimostrano.
Proseguiamo con Cuore.

Titolo: “Cuore”
Autore: Edmondo De Amicis
Edito: Arnoldo Mondadori Editore
Numero pagine: 297
Mese: Dicembre/Gennaio
Motivo che mi ha spinto alla lettura: Quando liberare la libreria ha i suoi lati, lati.

RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITA’.


Tutti si ostinano a chiamarlo “Libro Cuore”. Niente, volevo essere precisa e dirvi che si chiama solo Cuore.
Quanti pianti che ci avevo fatto sopra, ai tempi.
Da adulta, ho amato proprio come allora i protagonisti della storia.
Questi bambini, tutti presi a risolvere difficili problemi di quattro operazioni, che trasportano miriagrammi di legna o carbone  prima di andare a scuola, che scrivono con lapis e pennini poi si aspettano per strada con la riga in mano per fare a cazzotti ma finisce che si abbracciano.
Ragazzini che giocano a fare la sassaiola (e un sacco di altre scapestrerie come scappellotarsi ) coi compagni, che si fanno investire dagli omnibus, che fanno merenda con prugne cotte, ovi sodi, pere piccole, una pugnata di ceci lessi, ma soprattutto con pane e zibibbo e se ne vanno in giro con le mele attaccate ai denti come i cani.
Bambini storpi, malati di Crup, mutini, gobbi, coi padri ubriachi e le mamme malconce, bambini vestiti da campagnuoli , che gli cascan tutti i giorni le lagrime sul banco.
Che parlano come i vecchi usando espressioni tipo “ A un dato momento, correvo ai miei giuochi pieno d’allegrezza” o “Ieri l’altro mattina, avant’ieri, anni sono” o “Tu mi ciurli nel manico” e via andare…
Ragazzini che tutte le mattine, stanno lì ad aspettare che il bidello annunci loro il finis per andare a ritirarsi tra le mura domestiche chi per prepararsi agli esami, chi per copiare il racconto del mese, chi per essere sottomesso allo sfruttamento lavorativo minorile.

Protagonista di tutto questo fantastico contorno è Enrico, figlio di una famiglia agiata che a scuola non è una cima ma non fa nemmeno pietà, uno dei pochi bimbi senza pensieri che compaiono in tutto il romanzo, che poi è un diario. Un diario centrato prevalentemente sul patriottismo, i valori dell’amicizia e della famiglia.
Enrico, fosse nato nei tempi nostri secondo me ora vivrebbe con dei grandi problemi d’ansia dovrebbe fare i conti ogni santo giorno con attacchi di panico, senso d’inferiorità, stitichezza.
I genitori, la sorella maggiore, non perdono tempo a rimproverarlo per qualsiasi cosa combina( e fidatevi non è che faccia cose diaboliche, ricordiamoci che è un ragazzino!)
facendolo tal volta sentire l’ultima ruota del carro. Intervengono addirittura nel suo diario personale lasciandogli scritta qualche riga, talvolta
La privacy alla fine del 1800 non è che si sapeva proprio bene cosa fosse ma va beh. Gli ci scrivono “VERGOGNA, ENRICO!” oppure “SOLO QUANDO TUO PADRE MORIRà CAPIRAI QUANTI DISPIACERI GLI HAI DATO, TU MI FARAI MORIRE, UN GIORNO! –tua madre”. A me personalmente, la volta che mi ha fatto ridere di più è stata quella che la sua sorella gli ci ha scritto “ Perché Enrico mi hai fatto quello sgarbo? Scrivimi una buona parola te ne prego e ti perdonerò.”
Risposta “NON SON DEGNO DI BACIARTI LE MANI.”

Ecco.

Una cosa mi piace di questo libro Cuore. Le disgrazie si rincorrono una dietro l’altra, e nonostante regni il perbenismo (giustificato dell’epoca) non è che come va di moda ora l’autore o i protagonisti usano frasi come che tipo Andiamo avanti col sorriso.
Prendono atto del fatto, che la vita, è abbastanza una merda, e se ne fanno una ragione.
Al di là del fatto che questo romanzo, sia stato partorito per spiegare ai giovini di allora  l’educazione, credo sia questa la cosa che i giovini di oggi devono imparare dai giovini di una volta.
La vita è abbastanza una merda, prima lo capite, meglio è.







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