giovedì 18 aprile 2013

RECENSIONE Senza Candeggio n 20. "L'Amante di Lady Chatterley" di D.H.Lawrence

D.H. SPORCACION


Titolo: “L’amante di Lady Chatterley
Autore: D.H. Lawrance
Edito: grandi tascabili Newton
Numero pagine: 303
Mese: Aprile
Motivo che mi ha spinto alla lettura: che imbroglio era, maledetta primavera.


RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITà.

Seeee- eeeee- e-e per innamorarmi ancooooooraaaaa torneraaaaaa-aaai maledetta primaveeeeeeraaaaaaa!

Signori della corte, non ho altre spiegazioni per giustificare la mia scelta, caduta questo mese su questo titolo.
Potrei arrampicarmi sugli specchi, dirvi che no, non l’ho comprato questo libro, che l’avevo già in casa, che l’ho ereditato da mia madre, dirvi che la primavera e lo spirito d’accoppiamento ha fatto il resto, ma la verità rimane una sola.
E’ tutta colpa della tentazione.
Il diavolo mi ha fatto il solletico sotto il naso con la sua coda.
E quando dico “coda”, sentitevi pure liberi di essere maliziosi, così potrete entrare pienamente nel merito del  romanzo stesso.
Da subito.

Decido di leggere "l'Amante di lady Chatterley" convinta che un libro scritto praticamente 100 anni fa, non potesse sconvolgermi più di tanto.
Scopro invece che sì, questo romanzo è il padre di tutti gli Harmony.
Amore e odio per Lawrence.
Lo capisco soprattutto dai dialoghi, ma arriverò a parlarvi anche di questo a tempo debito.

Occorre prima, far luce sulla trama.
La storia di un amore scandaloso, scritto agli inizi del secolo scorso, che supera tabù e pregiudizi, infrangendo i rigidi schemi del falso pudore e delle barriere sociali.
Questa frase l’ho copiata dalla quarta di copertina, che mi pareva più chiara rispetto a tutto quello che vi voglio raccontare.
Lo dico per voi, se le righe qui sopra vi possono bastare, passate oltre perché ora, comincio a sparare cassade a minchia, che oltretutto, vi saranno totalmente inutili.

Questa è la storia di Connie, giovane e focosa nobil donna sposata con suo marito, che anche lui è nobile ma di fare all’amore non gli ci interessa, che lui è preso a farsi le storie col suo cervello piccolo, intellettuale da salotto e imprenditore di sta cippa.

Lo so, vi state chiedendo E di cosa si parla in un salotto?
Discorsi tosti, ve ne riporto alcuni.

- “Intellettualmente, credo nell’avere un buon cuore, un pene in buona forma, un’intelligenza vivace, e il coraggio di dire merda di fronte a una signora.”

-“Immaginate un governo che spande etere nell’aria il sabato, per procurare un fine settimana divertente.”


- “I ragazzi spendono tutto in vestiti, sigarette, alcolici. Il mondo è proprio cambiato, E non hanno paura di niente, non rispettano niente, non si sacrificano affatto, pensano solo a se stessi. Sono proprio egoisti e rozzi. E sono i vecchi a rimetterci. E si arriva a questo. Le donne sono dei demoni. E sono i vecchi a rimetterci, è davvero una brutta situazione. Vogliono solo un po’0 di soldi in tasca da spendere in giro. E’ tutto quello che vogliono. Quando non hanno soldi, danno retta ai bei discorsi dei rossi e ballano il charleston e non so cos’altro.”

E bla bla bla.

Tira che ti ritira, la nostra amica Connie, sente il richiamo della copulazione, e visto che il suo marito ci ha da blatterare coi suoi amici, lei giustamente, va a cercare il suo nuovo augello nel bosco.
E lo trova.
Mellors, si chiama.
Professione: guardiacaccia.
Nome in codice: tispaccolapatatainmillepezzi.


E si incontrano di nascosto, e corrono nudi sotto la pioggia, e si infilano a vicenda i nontiscordardime nei peli pubici, e danno un nome di battesimo ai rispettivi organi sessuali, e praticano il sesso orale e bocca mia taci.
Che ragazzini!
Mi facevano una così tanta tenerezza che non se sa!

Perché loro, sono dei romantici, loro. Così si definiscono. In continuazione.
Come dargli torto.
Ora torno sul discorso dei dialoghi di cui vi ho parlato prima, così capite com’è che lo vedono Connie e Mellors, il romanticismo.
Dicono così:

“Ti amo perché posso penetrare in te” disse Mellors
“Ti piaccio?”, gli chiese, con il cuore in subbuglio.
“Mette tutto a posto il fatto che ti possa penetrare. Ti amo perché ti sono venuto dentro così.”


“Sei una gran bella fica, Il più bel pezzo di fica che ci sia al mondo.”
“Cosa vuol dire fica?”, gli chiese.
“Non lo sai? E’ quella cosa in cui entro ed è quello che diventi tu quando entro in te, nient’altro.”
“Fica! Equivale a chiavare allora.” chiese lei.
“No, no! Fica è molto di più, sei tu, capisci?” Connie si alzò e lo baciò tra gli occhi incredibilmente dolci e insopportabilmente belli.

“Io sono la dama dal pelo bruno.”

Cioè no dai basta, leggetelo e cercatevele, ce ne sono troppe, e varrebbe la pena di eccit… citarle tutte!

Lo voglio rileggere anch’io prima o poi, senza scherzi, sono seria.
Fosse anche solo per contare l’innumerevole elenco di cose azzurre che compaiono nel romanzo:
occhi azzurri, cieli azzurri, vestiti azzurri, fiori azzurri, uccelli dalle ali azzurre.
(oh basta pensare a quello, sto parlando degli animali, ora!)
Qualunque cosa è azzurra, qui.
Come in tutte le favole che si rispettino.

Il finale del libro?
Non ve lo dico.
Tanto lo so che siete i soliti conformisti e che state pensando alla classica formula “e vissero tutti felici e contenti.”


Se siete convinti che le "50 sfumature di..." siano un capolavoro, non avete capito niente.















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