martedì 30 aprile 2013

RACCONTO Infeltrito n17 "La Canzone de la Buela"





La Canzone de la Buela

Questa de la Buela è la storia vera
che si imbugò di birra in primavera
ma l’oste che la vide così bela
dal gòsso la scaricò su na grasiela.

Sola senza segno di un malore
viveva senza il ricordo di un dottore
ma un dì senza mona e senza gonna
bussò tre volte in pansa na battona

bianco come la luna il vomitello
come l’amore rosso il suo nasello
tu la seguisti senza una ragione
come un ragazzo beve un bottiglione

E c’era il sole e avevi gli occhi belli
lei ti pasticciò i diei e i capelli
c’era la luna e avevi gli occhi stanchi
come hanno tutti gli ubriachi

Furono boccali furono astemi
poi furono soltanto crisantemi
che videro con gli occhi della bile
fremere al vento e ai baci il tuo barile.

Dicono poi che mentre rotolavi
dai pedai chissà come scivolavi
e lei che non ti volle creder morto
bussò cent’anni ancora sul tuo scroto

Questa è la tua canzone bela Buela
che sei volata in cielo su una grasiela
e come tutte le belle cose
ti ammazzasti un giorno come l’oste

e come tutte le belle cose
ti ammazzasti un giorno come l’oste.




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