venerdì 7 dicembre 2012

RACCONTO Infeltrito numero 10 "SI SALVI CHI PUò"



Quindi la volta dopo di quella, ci siamo trovati nella birreria dove vi dicevo a bere un caffè, sempre per la solita questione di cui abbiamo già parlato, che al bar il nero non va bevuto eccetera-eccetera.
Gli ci ho detto Gerardo, ti dico che è così che suona: un contadino, doveva trasportare al di là del fiume il suo lupo, la sua capra e una cesta di cavoli…
E perché mi ci ha detto Gerardo.
Gerardo, gli ci ho detto, non è questo il punto, il punto è che il contadino, aveva a disposizione una zattera, ma la zattera era così piccola che sopra ci potevano salire solo lui e, o una delle bestie o la cesta di cavoli.
Ma se lo sanno tutti che i contadini sono pieni di soldi, perché quello aveva una zattera da naufrago? E poi, i contadini non stanno nei campi? Forse volevi dire, un allevatore. Che poi tecnicamente non sarebbe corretto nemmeno chiamarlo così, voglio dire, i cavoli non si allevano, mi ci ha risposto Gerardo.
Gli ci ho detto io, mi spieghi perché questa sera insisti nel volerti far chiamare Gerardo, che non è nemmeno il tuo nome?
Gerardo vuol dire valoroso di lancia, è di origine Germanica, il suo numero fortunato è l’8, la pietra, il rubino.
Sì ma Gerardo è bruttissimo, puoi mica farti chiamare con un altro di nome?
Va bene, da ora chiamami Dante, però vai avanti con la storia, adesso.
Quindi, Dante, se il contad… se l’uomo, avesse lasciato su una delle due rive del fiume il lupo assieme alla capra, quello l’avrebbe uccisa per mangiarsela…
E perché, mi ci ha chiesto Dante.
Perché vuoi farti chiamare Dante ora, me lo dici? E’ forse per la storia della zattera? Ti si è scatenato dentro l’animo Caronte?
Dante vuol dire perseverare, essere ostinati, è di origine latina, il suo numero fortunato è il 3, la pietra, lo smeraldo.
Sì, ma Dante è da mitomane, puoi mica farti chiamare con un altro di nome?
Va bene, da ora chiamami Edilberto, però vai avanti con la storia, adesso.
Quindi Edilberto, da che è mondo è mondo, se un lupo vede una pecora allo sbaraglio, gli va il sangue nel cervello, e il primo istinto che gli viene, è quello di sbranarla.
Beh, non se è sazio, però.
Andiamo oltre Edilberto, se non ti da fastidio, vuoi? Allo stesso modo, non avrebbe potuto lasciare insieme la capra e i cavoli perché va da sé, la bestia li avrebbe sicuramente mangiati.
Ma chi non avrebbe potuto?
L’uomo, l’allevatore, Edilberto.
Quindi fammi fare il punto della situazione: abbiamo un contadino, un allevatore, un uomo, un lupo, una capra, una pecora e una zattera omologata per due, giusto?
No gli ci ho detto Edilberto, un uomo, un lupo, una capra e una zattera per due, punto e basta.
Eh no! Hai detto pecora prima. E i cavoli? Avevi mica detto che c’erano pure i cavoli?
Sì gli ci ho detto Edilberto. Che poi il nome Edilberto mi fa sudare, perché Edilberto?
Edilberto significa insigne edificatore.
E di che origine è?
Non lo so.
Il suo numero?
Non lo so.
La pietra?
Non lo so, cambiamo di nome, chiamami Primo, però vai avanti con la storia, adesso.
La presenza dell’uomo è indispensabile perché il lupo non nuocesse alla capra e la capra non toccasse i cavoli…
Volevi dire, ERA indispensabile, non E’…
Certo, Primo. Ora a questo punto l’indovinello si chiude così: come fece l’uomo a ad attraversare il fiume col lupo, la capra e i cavoli?

Sai perché Primo? Una volta per far presto, quando che nascevano i figli che una volta in una famiglia ne nascevano tanti, il primo che nasceva lo chiamavano Primo. Il secondo, Secondo, o Secondino o Secondolo. Il terzo, Terzo, o Terziano o Terzio. Il quarto, Quarto. Il quinto, Quinto o Quintiliano o Quintino. Il sesto, Sesto o Sestimo…

Sì, ma allora, lo sai come ha fatto a portare tutto al di la del fiume?

Poi se non ci avevano nella mente di fare figli, quello che nasceva, che non ne volevano altri, lo chiamavano Unico…

Capisci no? La capra, i cavoli, il lupo, la zattera, il fiume…

Se invece ne facevano tanti che non sapevano più dove metterli o per sfiga la moglie moriva lo chiamavano Ultimo se era maschio, e Basta se era femmina…

Allora l’uomo deve fare quattro viaggi.
Nel primo, porta la capra, la lascia sulla riva opposta del fiume, poi torna indietro.
Nel secondo, va a prendere la cesta dei cavoli, la deposita sulla riva opposta del fiume e nello stesso tempo riprende la capra.
Nel terzo viaggio, porta la capra dall’altra parte, la scambia col lupo che lo porta al di là del fiume assieme ai cavoli.
Infine, al quarto e ultimo viaggio, riprende la capra e conclude l’attraversamento del fiume, portando la missione a termine.

Sì, ma quando sono tutti di là come finisce? Voglio dire, il lupo mangia prima la capra, o la capra mangia prima i cavoli?

Ascolta Andrea, ma vaffanculo, va.



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