giovedì 6 dicembre 2012

RENENSIONE senza Candeggio Numero8. "L'ELEGANZA DEL RICCIO."Muriel Barbery

La Barby,






Scheda tecnica

Titolo: “L’Eleganza del Riccio”
Autore: Muriel Barbery
Edito: Edizioni e/o
Numero pagine: 319
Mese: Settembre
Motivo che mi ha spinto alla lettura: Book Crossing

RECENSIONE E OPINIONI DI DUBBIA UTILITA’

Marisa Cicciona da dove comincio?
Facciamo che parto col spiegarvi questa cosa del book crossing.
No che vi prendo per ignoranti, dico che vi spiego in quale book crossing sono finita, così, avendo la presunzione che ve ne possa importare qualcosa.
Non c’è tanto da dire, mi hanno chiesto Vuoi entrare nel giro? E io ci ho detto di si.
Ce li spediamo i libri, da tutta Italia. Io nemmeno me la ricordo l’ultima volta che ho ricevuto la posta nella cassetta che non fosse stata una bolletta, ma da adesso tutto cambia perché per posta, mi arrivano libri che sono passati di mano in mano da perfetti/e sconosciuti/e. Mi arrivano che sono belli vissuti. Mi gasa questa cosa. Che poi io mi diverto con poco, se ci ho una cosa bella è proprio questa. E comunque, continuano ad arrivarmi pure le bollette.

Se ne è fatto un gran parlare di questa Eleganza del riccio.
Io ogni volta che entravo in libreria  mi veniva il dubbio amletico mi dicevo lo compro o non lo compro? Sfogliavo qualche pagina per capire se ci eravamo oppure no e ogni volta lo riponevo al suo posto e mi dicevo, Mah, sarà ma non sono convinta. Che poi sono sempre rimasta con la curiosità di leggerlo ma alla fine mi dicevo Ma si, lo compro la prossima volta.
E guarda un po’ te come girano le fatalità, qual è stato il primo libro che ho ricevuto lì, dal book crossing dove che faccio parte?
L’eleganza del Riccio.
E insomma, eccoci.

Non so se si nota l’entusiasmo con cui ne scrivo, mica dico del book crossing no, quello è una figata pazzesca, dico di questo libro che ha scritto la francese dal nome che si chiama Muriel.
Parla di una signora che si chiama Renè, come l’organo che filtra ma con l’accento sulla vocale, ci ha 54 anni fa la portinaia e vuol far intendere a tutti che è ignorante ma invece ragassi è una filosofa che ve la raccomando. Conosce un cinese, che viene abitare nel suo palazzo dove fa la portinaia e il cinese, che si chiama Ozo Kakuro  in casa ci ha un cesso che quando tira lo sciacquone viene fuori la musica di Mozart. E dopo Renè e Kakuro (sì, lo so anch’io che sembrano i nomi di due Pokemon) fanno compagnia briscola con una bambina che anche lei abita li nel palazzo. Si chiama Paloma, ha 12 anni e mezzo, vuole bruciare la sua casa e suicidarsi, così perché non è che le cose nella testa le girano proprio bene, evidentemente.

Detto così può sembrare quasi un libro comico o che prova ad essere tale e invece io sono la solita inguaribile ottimista e ve l’ho voluto solo far credere per un breve istante.

Nella realtà dei fatti, la portinaia col nome dell’organo che filtra, per tutta la storia parla con parole e frasi che ad esempio vi faccio degli esempi riportati di pari passo perché se no mica rendo l’idea.
Usa parole tipo “profluvio”, ricorre ad espressioni come “garbo desueto”, “osservazione anodina”, “sfoggio di costrutti antiquati” e mi entra in paranoia con estrema facilità ponendosi domande del tipo “perché cerchiamo l’eternità nell’empireo di essenze invisibili?”
-roba che se dovessi conoscere una, che questa domanda me la viene a fare di persona, io gli risponderei:
“non lo so, ma la pasta col tonno è la vera ancora di salvezza per il single medio.”

No, secondo me non avete ancora capito bene il personaggio.
Io morissi qui in secca, vi giuro che in un capitolo mi si è incazzata come una iena perché li in portineria le hanno lasciato un biglietto scritto è vero un po’ di fretta, che gli ci mancava la punteggiatura cose così, ma quasi è arrivata a farne un affare di stato. Giuro.
E maria signor, per tutto il libro si mette a far polemica con ‘sta distinzione tra ricchi e poveri, che io era dagli anni ’70 che non ne sentivo parlare così tanto.
Ma mi credete che ha passato una giornata intera paragonando l’intimità umana a una porta scorrevole?
E poi si lamenta del fatto che non ci ha neanche un’amica, ma fattele due domande vecchia carampana!


Ecco, di pari passo alla portinaia c’è appunto la bambina che non ha dodici anni, neanche tredici, ma dodici e mezzo che così, prima di suicidarsi che la data l’ha già decisa, ci ha la fantastica idea d’ingannare l’attesa scrivendo due diari.
E in uno scrive dei vari Movimenti del mondo, che neanche ci ho tanta voglia di parlarne per cui lasciamo stare, invece nell’altro butta giù tutti i suoi bei pensieri profondi che mica per niente, lo chiama il Diario del Pensiero Profondo.
Così, ve ne lancio tre a caso di suoi pensieri profondi se ci avete voglia di ragionarci su. Io sono troppo lenta e non ci arrivo. Magari se qualcuno di voi ci ha tempo, un giorno me li spiega.

1- “Fammi sapere cosa bevi e cosa leggi a colazione e io posso sapere veramente chi sei tu”
2- “Scordi il tuo futuro ti lascerai sfuggire il tuo presente”
3- “Alla nemica offrigli amaretti fini ma poi non credere che potrai andare oltre”



Va beh, arrivata a pagina 33 io se mi credete, volevo prendere il primo aereo che partiva li per la Francia, cercare l’appartamento dove che vivono le due protagoniste, entrare in portineria senza neanche chiedere il permesso, spaccare la testa della portinaia dentro la tv che tiene sempre accesa come deterrente per far credere a tutti che è ignorante, poi salire fino all’appartamento della bambina, suonare, dire “Paloma apri, sono la zia!”, prenderla dal collo della maglietta, buttarle gli occhiali a terra, calpestarli e urlarle a due centimetri dalla faccia (magari un po’ sputacchiando) “Aloooooooora diaolo can, te copito o no? Tè rooooooto i cojooooooooni!”.
(trad. “Orsù, bella bambina, vuoi deciderti a interrompere per sempre la tua vita con un lento e doloroso suicidio possibilmente senza disturbarci?”)

Poi però ci ho ripensato e sono rimasta a casa mia.

Ora immaginatevi di unire due personaggi così e provate a pensare al circo che riescono a imbastire.
Ma cose che io neanche ai tempi di quando mi sfiancavo di fumo e alcool e pure mi saliva la luna nera, ero in grado di tirare fuori.

Ah ecco, il cinese quando arriva da un po’ di movimento alla storia, la carampana filtrante s’innamora di lui, e via andare. Le solite cose, suvvia.

Comunque alla fine, la portinaia la investono e muore. Il cinese va in depressione e la bambina decide di non suicidarsi. Peccato per la bambina.



Adesso dico la mia,
Premesso che in totale democrazia è giusto che al mondo ognuno faccia un po’ quello che gli pare, se no che casso stemo al mondo a far, trovo assurdo come certi esseri umani impieghino le proprie energie alla ricerca del nulla, alla formulazione di pensieri inutili e assurdi.
Chiaro, lo dice una che è solo capace di sparare cacchiate a raffica.
Con questo mica voglio dire che dobbiamo tornare ad arrampicarci tutti sugli alberi, ma nemmeno che per mangiare una noce dobbiamo stendere una tovaglia.
Poi a parte che io di filosofia proprio non me ne intendo per niente, a parte che ci ho giuro quattro amici, quattro che ci hanno la laurea in  filosofia e per me non sono delle cattive persone, il mio filosofo preferito, resta il mio amico Paolin, che lui però fa il carrozziere e ci ha la terza media che un giorno in merito al significato dell’esistenza mi ha detto (non lo traduco in italiano se no mi perde di potenza, tanto forse si capisce uguale):

“Certo che nella vita ghe robe che no le ga mia tanto senso, eppure ne toca tenersele.
Un po’ come quei che i va in giro vestidi ben ma con le scarpe sporche”

E io secondo me lui, ha proprio capito tutto.





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